sabato 8 ottobre 2005

nothing lasts forever

Domanda banale o pubblicità di pietre preziose?
Luogo comune in attesa dell'autobus o verità inconfutabile?
Niente dura per sempre: a volte sono convinta che valga solo per le cose belle, perchè quelle brutte, anche se non eterne, durano sempre troppo per chi le deve affrontare.
Già il fatto che si sa quando si nasce ma non quando si morirà dovrebbe dirla lunga sulla validità di certe affermazioni: mi pare d'aver letto una volta che proprio l'essere mortali è ciò che rende la vita umana affascinante.
Come dire: goditela finchè puoi, la fine (anzichè la verità) è dietro l'angolo.
Bella consolazione del piffero (per non dire di peggio).
Troppo semplice pensarla come Epicuro, risolvendo tutto col dire che se c'è la morte non ci siamo noi e viceversa, per cui è inutile preoccuparsene.
E che dire di chi resta a soffrire della mancanza di chi non c'è più? Non conta nulla questo?
Forse Epicuro non aveva parenti che abbiano pianto al suo funerale.
E non parlo solo di fine della vita: intendo qualunque fine.
Quella di un'amicizia, di un amore, della serie tv preferita, del corso di canto, di un rapporto di lavoro, di un periodo della vita che ha segnato e permeato di significati l'esistenza per poi terminare, così, a volte inaspettatamente (ed è il caso peggiore), lasciando solo vuoti incolmabili e un gran senso di irritante inutilità.
Sapere che qualunque cosa prima o poi finirà non mi rende nè più saggia nè più prudente: ma mi avvelena il cuore con una tristezza, questa sì, infinita.

Nessun commento: