giovedì 26 febbraio 2009

la solitudine del 41

41: numero primo, (con)divisibile solo per se stesso e per uno...
41: numero atomico del niobio (Nb), che prende il nome da Niobe...
41: numero primo gemello del 43: e chissà che anche questo possa significare qualcosa (in attesa del 42 che, almeno, è la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto...)
41: secondo la smorfia napoletana, il coltello, forse quello che mi sento piantato nella schiena da troppo tempo...
Rassicurante il fatto che il 42 sia il caffè ed il 43 la donna al balcone: indizi positivi per il futuro? Speriamo...

41: più di due volte vent'anni e non ricordare d'averli compiuti...























"I numeri primi sono divisibili soltanto per uno e per se stessi. Se ne stanno al loro posto nell’infinita serie dei numeri naturali, schiacciati come tutti fra due, ma un passo in là rispetto agli altri. Sono numeri sospettosi e solitari e per questo Mattia li trovava meravigliosi. […] Tra i numeri primi ce ne sono alcuni ancora più speciali. I matematici li chiamano primi gemelli: sono coppie di numeri primi che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, perché fra di loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi per davvero. Numeri come l’11 e il 13, come il 17 e il 19, il 41 e il 43. Se si ha la pazienza di andare avanti a contare, si scopre che queste coppie via via si diradano. Ci si imbatte in numeri primi sempre più isolati, smarriti in quello spazio silenzioso e cadenzato fatto solo di cifre e si avverte il presentimento angosciante che le coppie incontrate fino a lì fossero un fatto accidentale, che il vero destino sia quello di rimanere soli."

martedì 17 febbraio 2009

Giornata Mondiale del Gatto

Auguri a tutti i mici della mia vita...
Un pensiero speciale a quelli che hanno zampettato accanto a me, permettendomi di condividere istanti indimenticabili e pieni di meraviglia









Tommy


















Minou



e un ringraziamento quotidiano a quelli che ancora mi camminano vicino,














Emily




rendendo speciale ogni giorno,













Priscilla





dandomi la forza di uscire dal letto e regalando un senso alla mia esistenza.
Semplicemente, con un miao...








mamma Felix













Cindy


domenica 8 febbraio 2009

il vento e il sonno

Ci fu un tempo lontano in cui il Vento ed il Sonno litigavano per stabilire chi dei due fosse più forte, ma nè l'uno, nè l'altro riuscivano a prevalere.
Allora il Sonno, con la sua calma ipnotica, notò un bambino che camminava per strada, mangiando una focaccina a piccoli morsi.
E disse al Vento: "Chi dei due riuscirà a strappare la focaccina di mano al bambino sarà il più forte di noi ed avrà vinto".

Il Vento, sicuro di vincere, volle provare per primo.
Strattonò violentemente il bambino, cercò di farlo cadere a terra; ma il piccolo strinse forte la focaccina nella mano e, nonostante l'impeto del Vento, continuò a camminare tranquillo, richiudendo saldamente il cappotto che lo proteggeva dal freddo.
Fallito il proprio tentativo, il Vento, a malincuore, lasciò provare il Sonno.

Il Sonno si avvicinò lentamente al bambino, rese le sue palpebre pesanti con una dolce, silenziosa ninna nanna e lo avvolse in un abbraccio morbido: il piccolo ondeggiò leggermente, poi si appoggiò lentamente ad un muro e scivolò delicato sui gradini d'una casa, ma senza farsi male, come se avesse
sempre riposato lì.
E mentre si stava addormentando, la sua manina mollò la presa e la focaccina cadde accanto a lui.
Il Sonno guardò, quindi, soddisfatto il Vento, che gli disse: "Mi arrendo, sei tu il più forte".

E in un sussurro gelido di polvere e foglie, svanì.

richiesta d'aiuto tecnico

Qualcuno mi spiega come si aggiunge la colonnina degli "ultimi commenti" nella sidebar?
Per quanto capisco dalla guida di Blogger, è una funzione non supportata dalla nuova versione del layout del blog.
Come dire, cambiare non è sempre un vantaggio.

Anzi, a volte, è meglio lasciare tutto com'è.
O no?

quando si fa di necessità virtù








Ecco l'ultimo posto conquistato da Emily.
Motivo? Il decoder è caldo (in alternativa al termosifone) e da lì sopra si possono controllare meglio i movimenti dell'invasora.

sabato 7 febbraio 2009

5 mesi in nero e bianco

Sarà che dopo aver pubblicato tante storie drammatiche di là ho voglia di pensare a qualcosa di bello, visto che i pensieri tristi, brutti, rabbiosi ed opprimenti resistono stabilmente accampati nella mia testa ormai da qualche mese :-\
Sarà che cinque mesi, quando si tratta di gatti, sono sempre una ricorrenza importante per me.
Insomma...
Ieri, 6 febbraio, erano passati cinque mesi da quando Priscilla è arrivata in casa mia.
E allora colgo l'occasione per raccontare un po' di lei, visto che finora le ho dedicato solo post fotografici.

Correva (ma dove andasse, non si sa...) l'anno 2006: novembre, se non ricordo male.
All'epoca Tommy (sigh...) era ancora vivo ed Emily s'era insediata in casa da poco più di un anno.
La convivenza felina tra i due era più o meno tranquilla ed io non pensavo affatto, nè potevo immaginare, che nove mesi dopo il mio Tommy adorato se ne sarebbe andato sul Ponte, lasciandomi nello sconforto più profondo, ben peggiore di quanto potessi mai immaginare.

In quel periodo, quindi, quando vidi Priscilla per la prima volta, doveva avere non più di cinque-sei mesi, era già una gattina adulta e girovagava nei pressi del condominio in cui risiedono tutt'ora i due gestori dell'edicola del quartiere, i quali mi avevano interpellata per sapere come sistemare la micia che, già all'epoca, si dimostrava ben disposta verso gli esseri umani, pur di avere cibo e riparo, cercandole una casa e possibilmente qualcuno che se ne prendesse cura come si deve, provvedendo a vaccinarla, sterilizzarla e tutto il resto.
Purtroppo i suddetti ragazzi non avrebbero mai potuto prendersene cura, sia perchè avevano (ed hanno tuttora) una cagnolina in casa (Asia), sia e soprattutto perchè lei (l'umana) è irrimediabilmente allergica ai gatti.
Per cui, nonostante riuscissero a nutrire Priscilla abbastanza regolarmente, i due non avrebbero potuto prendersi cura di lei in maniera definitiva.
Andai quindi a trovarli, vidi Priscilla e l'unica cosa che riuscii a fare fu portar loro qualche scatoletta, augurandomi che, nel frattempo, qualcun altro del condominio la adottasse e le donasse amore, cibo ed una casa in cui stare al caldo.

Poi il tempo è passato e sono successe tante cose, alcune molto brutte.

E' passata la scorsa estate, segnata dal primo, triste anniversario della scomparsa di Tommy, ma anche dalla lacerante, anche se molto significativa, esperienza come volontaria attivista LAV.
Dico 'lacerante' perchè il mio carattere (cuore? anima?) non è abbastanza 'forte' da sopportare l'esito negativo e drammatico che certe situazioni sembrano destinate a prendere (e non solo quando si tratta di animali...).

Nel caso della LAV, il problema troppo grande da gestire erano le condizioni precarie di molti cuccioli, cui mi ero inevitabilmente affezionata, cercando di compensare, tra le altre cose, il vuoto lasciato da Tommy; cuccioli che fecero quasi tutti una pessima fine, complice l'estate schifosa e portatrice, più che mai, di malattie fatali per le povere creature, la cui salute era già resa molto debole dalle condizioni in cui erano stati trovati.

Due di loro, invece, presi per tempo, si salvarono: Tigro e Tigra.
Ma quando, dopo un mese di convivenza, trovai loro una casa (dove, da allora, non sono più tornata), lo sconforto riprese a farsi sentire ancor più forte di prima.

Nel frattempo Priscilla era sopravvissuta ad un inverno, una primavera con gravidanza e ad un'estate che sembrava promettere bene, per lei e per i suoi cuccioli.
Non li ho mai visti, ma la ragazza dell'edicola mi assicurò che tutti avevano trovato casa.
E siccome, a fine agosto, dopo la turbolenta (e molto sofferta) decisione di 'abbandonare il campo' da volontaria, venni a sapere che anche Priscilla aveva trovato casa, ero almeno soddisfatta d'una buona notizia in mezzo a tante che, per me, non erano affatto positive.

Pochi giorni dopo, però, la triste scoperta: Priscilla non aveva trovato casa e chi diceva di volerla prendere con sè, ci aveva ripensato. Tipico, no? :-(
Così, grazie all'aiuto di mia madre (che già s'era presa cura dei due 'Tigri') e al mio desiderio di ritornare ad avere due gatti per casa, Priscilla abbandonò definitivamente la strada il 3 settembre 2008.
Il giorno dopo venne debitamente visitata, vaccinata e sterilizzata, riscontrando che era fortunatamente sana, negativa sia alla Fiv, sia alla Felv e libera da qualsiasi parassita interno.
Decisamente in ottime condizioni di salute, considerato che aveva sempre vissuto per strada.
Un ottimo segno, dopo aver dovuto sopportare la scomparsa di tanti poveri cuccioli.

Mia madre si occupò della sua convalescenza post-operatoria, testando se fosse possibile tenerla a casa sua, considerata la presenza di Lory.
Ma dopo due giorni, il 6 settembre, appunto, andai a prendere Priscilla e la portai a casa mia.

Da allora sono passati cinque mesi, non sempre facili, soprattutto i primi: abituarla a stare in casa ha richiesto molta pazienza e qualche bizzarro accorgimento che solo le gattare più convinte possono capire.
Questo, per esempio, è sistema di pannelli inventato per sopperire alla mancanza della porta che separi, quando in casa non ci sono bipedi, la zona notte (di Priscilla) da quella giorno (di Emily).


















(la foto è un po' storta: me ne sono accorta dopo...)

La convivenza non è ancora del tutto tranquilla, soprattutto per Emily che ha preso più d'una graffiata (l'ultima e più impressionante, vicino all'occhio destro, ma senza gravi conseguenze, mentre ero a casa con l'influenza); il veterinario mi ha consigliato di tagliare le unghie a Priscilla e per fortuna la cosa si è rivelata molto più semplice del previsto (quella gatta è un amore!).

Priscilla dimostra ogni giorno di più d'essere non solo una gattina meravigliosa, cosa che ancora mi fa chiedere come possa non aver trovato casa (domanda retorica...), ma di essere stata certamente inviata da Tommy, il quale, invisibilmente, sembra guidarla in ogni suo passo, in ogni gesto ed abitudine che va prendendo nel tempo.












E quando la vedo dormire beata, quando il suo sguardo dice più di tante parole, quando le sue dolci fusa mi danno la forza d'uscire dal letto in questo periodo buio e pesante, benedico ogni giorno trascorso con lei e mi sento fiera d'averla salvata dalla strada.

















Soprattutto perchè lei, come tutti gli altri 'miei' gatti, ha salvato me.

lunedì 2 febbraio 2009

perdute 'muse' d'un tempo che fu

Stanotte ripensavo a quando, tempo fa, scrivevo con una certa regolarità i miei pensieri sul mondo; chi li leggeva diceva che avevo l'ironia della Littizzetto e la 'forza' della Fallaci.

Ma Oriana ha lasciato questo mondo ormai da un po'.
E Luciana... Luciana ormai dice sempre le stesse stupidaggini :-7

Forse è ora di cambiare 'role models'...

Imbolc, Candelora e Festa della Marmotta

Ogni anno mi ripropongo di scrivere un post come da titolo.
Ma anche quest'anno NON ci sono riuscita :-(
Però l'ha fatto lui: magari per il 2010 ci riuscirò anch'io.
Magari... :-\