giovedì 18 novembre 2010

dalla colonia (34): ma noi andiamo avanti...

Aggiornamenti degli ultimi giorni, qui...
Per chi volesse collaborare, l'incrocio di dita e quant'altro è sempre gradito e quanto mai necessario...

lunedì 15 novembre 2010

torta dell'ottimismo


Della serie, citando Sting, "quando il mondo sta cadendo pezzi, raccogli il meglio di ciò che c'è ancora intorno", in questo caso ho copiato una ricetta, da tempo pubblicata dalla mia amica MiciaPallina, con qualche aggiustamento, giusto per non essere accusata di plagio ;-)
Avevo già provato una volta o due il suddetto impasto, rispettando le dosi e ed i tempi di cottura.
Ma il risultato, per quanto buono, non mi soddisfaceva del tutto.
Eh sì, perché anche se ho scoperto la mia vena artistica in cucina solo "grazie" a quasi un anno di cassaintegrazione, sono comunque molto esigente con me stessa (e figuriamoci con gli altri...).
Quindi ho fatto un altro tentativo. Ed ecco il risultato.

























Questi gli ingredienti, con qualche modifica, appunto, alla ricetta originale.
Per l'impasto:
250 gr di farina;
80 gr di olio extravergine di oliva (io ho messo due cucchiai)
110 ml di acqua calda
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di lievito per torte salate
n.b. la prima volta ho usato il cosiddetto "lievito istantaneo" e non ho fatto lievitare l'impasto.
L'ultima volta, invece, ho usato il lievito "normale", aggiungendo due cucchiaini di zucchero agli ingredienti suddetti (come specificato sulla bustina) ed una volta impastata la palla, l'ho lasciata riposare un'oretta (cosa non prevista nella ricetta originale), coperta da uno straccio in cotone e posizionata sopra la macchina del pane, dentro la quale, nel frattempo, lievitava il pane (quello che si vede, una volta cotto, sullo sfondo della torta nelle immagini qui sotto).








Per il ripieno (si possono anche dimezzare le dosi per una torta più leggera):
200 gr di prosciutto cotto a fette
200 gr di robiola
250 gr di carciofi tagliati surgelati
un po' di formaggio morbido per la gratinatura (ho usato l'emmenthal, dato che ho eliminato da tempo le non salutari sottilette :-P )
sale e pepe q.b.
facoltativo: 1 spicchio d'aglio
Procedimento:
Mettere tutti gli ingredienti dell'impasto, compresi i due cucchiaini di zucchero, nel mixer (oppure scegliere questo "metodo" insolito e divertente) fino a che si forma una bella palla compatta.
Se il mixer lo permette, togliere la lama impastatrice di plastica e lasciare a riposare l'impasto, coperto da uno straccio di cotone (PULITO!!!) per un'ora, possibilmente al caldo.
Nel frattempo preparare il ripieno, tagliando il prosciutto cotto a striscioline (se in fette sottili) oppure a dadini (se in fetta grossa), per poterlo tritare meglio; mettere nel tritatutto insieme alla robiola e far andare fino a che si ottiene una bella pasta morbida e rosa.
Eventualmente mettere da parte in frigo fino alla fine della lievitazione.
Mettere i carciofi surgelati direttamente in padella con un po' d'olio, far rosolare 5 minuti a fuoco vivace, poi altri 10 a fuoco dolce, coprendo con un coperchio ed eventualmente aggiungendo un cucchiaio d'acqua se si asciugano troppo. Se ne è gradito il gusto, prima di mettere i carciofi, far rosolare nell'olio uno spicchio d'aglio che andrà tolto quando si versano i carciofi.
Quando la palla di pasta sarà più o meno raddoppiata, reimpastarla velocemente a mano e stenderla, a mano o con un mattarello, secondo le dimensioni della pirofila: io ho usato uno stampo in silicone da 24cm, per cui ho steso bene la pasta in modo da ottenere più o meno un cerchio del quale si potessero ripiegare i bordi.
Mettere la pasta stesa in una pirofila (o in uno stampo come nel mio caso), stendere bene il ripieno di prosciutto e robiola, poi aggiungere i carciofi e finire ricoprendo, nella quantità desiderata, con uno strato di formaggio morbido a piacere tagliato a striscioline sottili (con il pelapate oppure con l'apposita paletta).
Infornare in forno già caldo a 180° per circa 45 minuti, controllando la doratura della pasta.








Sfornare e far raffreddare un po' per apprezzare meglio tutti i sapori.
E' buona anche il giorno dopo. Se ne avanza...

domenica 14 novembre 2010

comunicazione di(s)servizio

Oggi, tanto per non far mancare nulla ad una giornata che s'è già rovinata di suo (e dirò di che si tratta per non portarmi altra sfiga, in attesa che gli eventi, per una volta, volgano al meglio), a fronte della imminente chiusura di questo sito, tutte le immagini che avevo messo nei banner da me creati qui nella sidebar a fianco sono rimpiazzati da questo fastidioso quadrettino:

Per il momento, in attesa di trovare (e chissà se c'è) un altro sito che svolga la stessa funzione, mi scuso per l'inconveniente, precisando che ogni suggerimento sarà ben gradito ed accettato.
Nel caso non dovessi riuscire a risolvere (ANCHE) questo problema, sistemerò la sidebar in modo da mantenere i soli collegamenti ai siti citati, link che, peraltro, cliccando sul suddetto quadretto verde, comunque FUNZIONANO tuttora.

AGGIORNAMENTO DEL 16/11/2010: grazie a questo sito (che spero duri più del precedente), sono riuscita a ripristinare le immagini. Ora la sidebar è salva...

domenica 7 novembre 2010

dichiarazione d'amore

Amo i vostri occhi, così profondi ed intensi, che a guardarci troppo dentro c'è da aver paura di cadere nel buio immenso dell'ignoto notturno e nelle magnetiche potenze del cuore della terra...








Amo il vostro naso, così sensibile e deliziosamente umido quando vi strusciate sornioni sul mio viso...














Amo i vostri baffi, comunicativi e mutevoli, all'erta per la curiosità e sottile cornice leggera del vostro muso...






Amo le vostre orecchie, veloci espressioni del vostro umore, nel passare da una ritta posizione di ascolto ad una minacciosa ritirata all'indietro quando qualcosa vi spaventa...








Amo il vostro mantello, con le sue infinite variabili di colore, il suo rassicurante calore ed il suo affascinante somigliare ad una dolcezza sempre diversa...























Amo le vostre zampe, formidabili strumenti di caccia, armate di infallibili artigli eppure delicatissime e silenziose come il posarsi di mute farfalle di velluto sulla terra...









Amo la vostra coda, con la sua inimitabile sensibilità nel far capire le vostre parole miagolate, con la sua elegante fierezza che vi annuncia, accompagnando i vostri passi di danza...
















Amo il vostro verso, le sue diverse modulazioni, dal sussurro trillato di mamma gatta verso i cuccioli, all'insistente litania quasi lagnosa con cui cercate - ed ottenete, sempre - attenzione...

Ma soprattutto, adorabili gatte mie, amo le vostre fusa, quel magico suono ipnotico in cui s'annulla il mio dolore e la mia anima ritrova la giusta sintonia con le infinite armonie dell'universo...